Concepito e scritto nel 2015, in epoca leopoldesca e dai furori
renziani, qui l'ingegner Celani - con titolo nobiliare ereditato e
trasmessogli dagli elettrauto liberali della Riforma-Rivocati
(quartieri di Cosenza aka "Cosangeles"): Mastro Ciccio, Mastro
Armando, Mastro Luigi - posterga e rilancia.
Se ne intenda la validità agganciata al Piano nazionale di
ripresa e resilienza (Pnrr) del Recovery Plan post-pandemico
europeo "Next Generation EU". E dunque, a rivederci nel 2026.
Après la Magna Sòla del Movimento 5 Leghe, poscia che
Costantin l'aquila volse (né destra né sinistra ma più cazzuti di
Meloni e Salvini), dopo che Terlizzi è addivenuta màtria e pàtria, come
canticchia Giorgia Melò con "genitore uno, genitore due" (già
insignita del terzo disco di platino), i Taliani s'interrogarono
sulla fine del Civatino nazionale che tanto fece sperare, quasi
quanto le sardine e il compagno Luciano Barca.
«Vie’ a mmagnà Civatì ch’è pronto. Si no se fredda». Il tutto a ridosso
di un premio Pfizer per Salvini, di un eccesso colposo
nell'esercizio della legittima difesa e di una solenne
manifestazione no-vax no green pass. Marcello Marchesi
avrebbe chiosato così l'assessore intransigente: "Sbagliando si
spara". Colpa del solito snobismo di sinistra che chiama ius soli
e ius culturae una legge che avrebbe potuto tranquillamente
intitolarsi a Paola Egonio o chiamarsi Lex Balotelli. Visto che
dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, da Willy
Monteiro Duarte a Youns El Boussetaoui, da Colleferro a
Voghera, i Taliani sono immancabilmente gli assassini, quelli
che si arrogano la sorveglianza sui confini.
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