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mercoledì 8 settembre 2021

Cosenza. The Best Of The Litter*

C’è poco tempo: perché sprecarlo con questa spazzatura invece di rileggere la Divina Commedia?
Harold Bloom 

Elezioni a Cosenza, otto candidati a sindaco, 29 liste, 869 aspiranti consiglieri, uno ogni 75 e rotti abitanti (e sottolineo rotti). Troppo facile cimentarsi con un esercizio depressivo di sociologia, con qualche nozioncella di marketing e comunicazione politica. Ho pensato: perché non dare una mano agli 869 candidati? Sono facilmente reperibili migliaia (o forse milioni) di tool (nel linguaggio dell'informatica: "applicazione o funzione che ha un compito determinato"). Ad esempio i generatori automatici di testi, slogan, poesie, immagini, foto e disegnelli, etc. Considerando che almeno il 50% di quei 869 farà ricorso a supposti professionisti della comunicazione, a zie, cugini e nipoti, cinici mestieranti o studenti del DAMS e Scienze della Comunicazione, perché non aiutarli a tirar fuori qualcosa di decente, che almeno limiti l'impatto - non trascurabile - delle scemenze per il web e soprattutto dei supporti cartacei (santini, fac-simile, volantini, locandine, manifesti, etc.)?

 

i numeri incoraggiano qualche automatismo

ad esempio, giusto per localizzare la tenzone, abbiamo inserito "Cosenza" nel generatore di slogan, che ne ha prodotti 1.076.

Alcuni dei quali piuttosto interessanti:

151 Countries, One Cosenza

No Cosenza, No Kiss

Cosenza: Music To The Ears

Bigger, Better, Cosenza

You Can't Stop Cosenza

Cosenza For All Time

A Radical New Cosenza

Cosenza The Time Is Now

Cosenza The Only Solution

Cosenza - One Name, One Legend.

Free Cosenza For All.

(perfetto per Valerio Formisani) oppure

The Spirit Of Cosenza

(che andrebbe benissimo per Franco Pichierri).

Un ultimo slogan, buono per tutti gli 869 candidati:

Cosenza The Best Of The Litter*

ipotesi di visual


il logo della campagna

Cose che restano, Aldo Presta, 2021

Ma questo dovete chiederlo a Aldo. 

Ringraziandolo - come usa dire Conchita De Gregorio accommatiandosi da "In Onda"-

"per il privilegio della vostra attenzione".

Insomma, questi slogan (ma - mi raccomando - voi dite "claim" e alludete alla fattura proveniente da una importante - non dite "rinomata" ché sembra una pizzeria - agenzia milanese) sono tutti generati da un software e sono immancabilmente no copyright. E dunque gratis. Chi scrive è una specie di Emergency, o perlomeno molto vicina a quella ONG, solo che si occupa di emergenze "comunicative" (ma preferirei chiamarle "testuali").


Ovviamente i tool si allungano sulla parte grafica. 

Andiamo a esplorare frizzifrizzi.it vale a dire Tool.Graphic, una piccola piattaforma sperimentale realizzata dal giovane sviluppatore russo Andrey Andronov.

Si tratta di un sito che permette di generare casualmente dei poster ispirati all’estetica di alcune delle avanguardie e degli stili del primo ‘900.
Ad oggi ne sono disponibili solo tre, SuprematismoMondrian e Bauhaus, mentre prossimamente usciranno anche raggismo e tipografia (grazie a Aldo Presta per la preziosa segnalazione).

Se vi piace Oskar Schlemmer e il Bauhaus, allora siete a cavallo:

le elezioni sono un balletto.

Per produzioni televisive e/o multimediali, mi permetto di suggerirvi



Cosenza The Best Of The Litter*

occhio a

(...) Il termine lituraterra vuole rendere, nella nostra lingua, un gioco di parole coniato deformando il termine francese littérature in lituraterre. È un neologismo lacaniano prodotto da un’inversione di sillabe e da uno scambio di doppie liberamente ispirato da tre termini latini, linolituraliturarius, saccheggiati dal dizionario etimologico di Ernout e Meillet. Lacan fa derivare dalla prima parola, che significa «rivestire», «spalmare» e «consumare», la gamma semantica della seconda usata per evocare il «rivestimento» dell’«intonaco» con le sue macchie, che compaiono inevitabilmente con il trascorrere del tempo, e la correlata esigenza di cancellarle. Queste antiestetiche lesioni del rivestimento superficiale di un muro alludono al terzo termine che indica qualcosa zeppo di cancellature.

A questi termini, esplicitamente citati da Lacan, è utile avvicinare gli etimi latini di due altre parole impiegate nel testo, che condividono parzialmente la grafia delle precedenti. Si tratta di littera e litus, che possiedono tra i loro sensi, rispettivamente, quelli di «lettera dell’alfabeto» e «litorale» e ci aiutano a capire perché mai la pseudoetimologia del neologismo lituraterra venga, a sua volta, accostata a un gioco di parole joyciano tra letter e litter «che scivola … da una lettera a una spazzatura». Un geniale motto di spirito capace di mostrare, in un lampo, come la sostituzione di un solo carattere possa trasformare radicalmente il significato di una parola facendo precipitare il soggetto nell’ilarità o nella vergogna. Questo spiega perché la pseudoetimologia di lituraterra intenda evocare macchie da cancellare e errori da ricoprire. (...)

Fabrizio Palombi, "Testi concepiti come luoghi di scarto simili all’inconscio", in Alias Domenica, edizione del 3.11.2013

Ultimo elemento - visto che quella pubblicitaria è una retorica verbo-visiva - qualche stronzata che vi rassicuri. Ad esempio attingendo a un manualetto (che è contempraneamente un sito e un corso di formazione), tipo "Leader di te stesso". "Come sfruttare al meglio il tuo potenziale per migliorare la qualità della tua vita personale e professionale". Rispettivamente: titolo, cappello introduttivo e reason why, insomma - per quelli che sanno quattro cose di marketing - la main promise con annessa supporting evidence

"Leader di te stesso", che è il presupposto di chi una mattina si alza e decide di improvvisare (come se non fosse bastata l'esperienza fallimentare del M5S), è un libro-manuale "rivolto a tutti coloro che vogliono migliorare la qualità della propria vita, conducendola nella direzione desiderata", magari mettendosi a fare l'amministratore comunale, chissà per quale oscuro motivo (salvo la patente disoccupazione). Pure "correggendo l'incapacità di gestire le nostre emozioni, lasciandoci così sopraffare dallo stress, dalla paura e dalla frustrazione". Ovviamente dimenticando che stress, paura e frustrazione, sono i motori della civiltà che di solito conducono a non improvvisarsi e a cercare un mestiere a cui ci si prepara per qualche anno.

In bocca al lupo e, ovviamente, anche se i tempi sono cupi, Forza Lupi.







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