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martedì 23 novembre 2021

Epidemiologi e epistemologi improvvisati

 


tutti commissari tecnici






quando si ha molta, molta intelligenza, non bisogna usarla tutta. 
Bersani da Floris (di Martedì) 14 settembre 2021



Una mappa critica del discorso di intellettuali e filosofi

(...) Naturalmente non c’è stata nessuna invenzione dell’epidemia: sostenere, come ha fatto Agamben, che una macchinazione occulta di governo e mezzi di informazione abbia trovato in questa epidemia una nuova occasione, dopo il terrorismo, per impedire gli assembramenti e togliere il potere al popolo, ha la stessa credibilità delle tesi dei novax sul fatto che l’epidemia serva a promuovere la vaccinazione di massa e l’arricchimento delle case farmaceutiche. (...)

disinformazione, miopia e narcisismo intellettuale.

(...) Agamben ha costruito la sua figura di filosofo anti-sistema, per cui il suo intervento sembra mosso piuttosto dalla volontà di confermare i propri discorsi che di capire qualcosa di ignoto, come invece tentano di fare altri studiosi e scienziati – col risultato di convergere con le posizioni più becere degli anarchisti epidemiologici e dei complottisti. 

 Il povero Rodotà fa il Girmi nella tomba

non siete curiosi di sapere chi si erge a difesa della Costituzione e del dissenso inteso come "bene comune"? 

ecco "il rispetto" della combriccola di professoroni e sedicenti costituzionalisti

"Beni comuni", non complottismo vaccinale
per fortuna che c'è Maria Laura Rodotà che sorveglia: "“Non solo è una vigliaccata – twitta riprendendo un commento dello scrittore Christian Raimo – Mio padre era un meridionale illuminista assai, si sarebbe stravaccinato, ascoltava cortesemente i pirla ma non li amava”. A Repubblica.it Maria Laura Rodotà ha aggiunto che “mio padre con Ugo Mattei si è occupato dì beni comuni. Beni comuni, non complottismo vaccinale. Sarebbe corretto se Mattei e altri smettessero di usare il suo nome“.