Blog di servizio

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venerdì 26 febbraio 2016

La metro non ci serve. Ma ...



(sposto qui un pezzo di discussione che si è sviluppata su Facebook)


di Aldo Presta

Caro Geppino, allora provando a restare al merito delle questioni e senza toni da crociata con le truppe schierate a fare ammuina. 
1. il tema del finanziamento esiste oppure no? Per piazza Bilotti è valso (finanziamento e progetto esistevano e Mario è stato bravo a recuperali e realizzare); per la metropolitana no?

2. a scanso di equivoci: io sono preliminarmente contrario a tutti gli interventi invasivi proprio tipo il parcheggio di piazza bilotti nel cuore delle città, a meno che non siano riqualificazioni e recuperi. E non è questo il caso. Sono per interventi leggeri e reversibili, sostenibili dal punto di vista ambientale e con una visione "ecologica" del progetto e dei materiali. E ovviamente della funzione. Il parcheggio poteva tranquillamente essere risolto nella zona delle autolinee, con un parcheggio fuori quota (come fanno in tutta europa), e con altri parcheggi fuori terra, nelle zone di accesso alla città. E pensare a piazza Fera-Bilotti in modo specifico. 



uno schizzo dell'arch. Pietro Caruso

mercoledì 24 febbraio 2016

Amnesia globale transitoria (TGA)

non sono riuscito a ritrovare il ritaglio, dunque non sono in grado di ricordare il titolo (quello di seguito era una mia proposta) e la data di pubblicazione. 
Comunque è apparso su Il Quotidiano della Calabria a fine agosto del 2013

una modesta proposta per l'opposizione
La metro pesante e le chance della sinistra
di Massimo Celani
Non so nulla di urbanistica. Intervengo da cittadino semplice. Ricordo qualcosa a partire dalla seconda giunta Mancini. Prima di quella data gli assessori erano otto, dal marzo del 1999 sono dieci e Pierangelo Dacrema si occupa di trasporti, traffico e metropolitana leggera. Quando dal 27 aprile del 2000 la giunta municipale passa da 10 a 12 assessori, Dacrema mantiene la sola delega della metro leggera, mentre mobilità, traffico, sistemi di trasporto e rapporti con l'Amaco passano a Peppe Pierino. L'assessore Pierino si dimetterà il 5 settembre del 2001, vale a dire dopo appena 16 mesi e le sue deleghe ritorneranno a Dacrema. Chissà perché? Poiché sia Dacrema sia Pierino sono facilmente raggiungibili, al primo non manca certo il senso dell'umorismo e al secondo la memoria, un'opposizione decente gli andrebbe a chiedere cosa mai successe. Magari è materia interessante.