Blog di servizio

qui i post - di solito - decollano per altre destinazioni

domenica 17 aprile 2016

I passi a ritroso della Gnam

Memoria
di Alfredo Pirri


scrivo questa memoria in conseguenza all’uscita di alcuni articoli attinenti alla rimozione della mia opera “Passi” del 2011 dal salone d’accesso della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e alle tante richieste d’informazioni o di prese di posizione sia precedenti sia successive allo smontaggio dell’opera. Il fine di questo comunicato  è quello  di chiarire la mia posizione al riguardo.

Turistiche o elettorali



Sempre e solo parole vuote
di Massimo Celani


 testata di letto capitonné

Ho iniziato a occuparmi (preoccupandomene) delle parole turistiche della nostra regione vent’anni or sono. Sfruculiai quel “mediterraneo da scoprire” perché era un enunciato vuoto e in più era una soluzione buona pure per Pantelleria, Cipro e la Sicilia. Feci le pulci a quello slogan su “Ora Locale”, il bel bimestrale diretto da Mario Alcaro.  Da lì in poi è andata sempre peggio e la nostra regione, pur spendendo molti quattrini, non si è finora distinta in un discorso pubblicitario sensato.
Salverei solo “chi ama la Calabria non paga il treno”, enunciato che è esso stesso un'azione, un dispositivo, un fare, insomma un incentivo intermodale (non una scemenza creativa), varato in tempi lontani da Michele Traversa.

venerdì 1 aprile 2016

Ariecchime!



(Parola elettorale I)
Ariecchime

di Massimo Celani

L'altra mattina mi sono imbattuto in un poster di grande formato affisso a Cosenza nei pressi del ponte Mancini. E' il primo prodotto comunicativo elettorale visibile (chi si occupa di pubblicità direbbe "above the line") delle amministrative cosentine. La faccia sorridente del candidato sindaco convive con grazia con una scritta: "Bentornata Politica, bentornata speranza". Leggo curioso, non ho pregiudizi, non ho preconcetti, anche perché

venerdì 26 febbraio 2016

La metro non ci serve. Ma ...



(sposto qui un pezzo di discussione che si è sviluppata su Facebook)


di Aldo Presta

Caro Geppino, allora provando a restare al merito delle questioni e senza toni da crociata con le truppe schierate a fare ammuina. 
1. il tema del finanziamento esiste oppure no? Per piazza Bilotti è valso (finanziamento e progetto esistevano e Mario è stato bravo a recuperali e realizzare); per la metropolitana no?

2. a scanso di equivoci: io sono preliminarmente contrario a tutti gli interventi invasivi proprio tipo il parcheggio di piazza bilotti nel cuore delle città, a meno che non siano riqualificazioni e recuperi. E non è questo il caso. Sono per interventi leggeri e reversibili, sostenibili dal punto di vista ambientale e con una visione "ecologica" del progetto e dei materiali. E ovviamente della funzione. Il parcheggio poteva tranquillamente essere risolto nella zona delle autolinee, con un parcheggio fuori quota (come fanno in tutta europa), e con altri parcheggi fuori terra, nelle zone di accesso alla città. E pensare a piazza Fera-Bilotti in modo specifico. 



uno schizzo dell'arch. Pietro Caruso

mercoledì 24 febbraio 2016

Amnesia globale transitoria (TGA)

non sono riuscito a ritrovare il ritaglio, dunque non sono in grado di ricordare il titolo (quello di seguito era una mia proposta) e la data di pubblicazione. 
Comunque è apparso su Il Quotidiano della Calabria a fine agosto del 2013

una modesta proposta per l'opposizione
La metro pesante e le chance della sinistra
di Massimo Celani
Non so nulla di urbanistica. Intervengo da cittadino semplice. Ricordo qualcosa a partire dalla seconda giunta Mancini. Prima di quella data gli assessori erano otto, dal marzo del 1999 sono dieci e Pierangelo Dacrema si occupa di trasporti, traffico e metropolitana leggera. Quando dal 27 aprile del 2000 la giunta municipale passa da 10 a 12 assessori, Dacrema mantiene la sola delega della metro leggera, mentre mobilità, traffico, sistemi di trasporto e rapporti con l'Amaco passano a Peppe Pierino. L'assessore Pierino si dimetterà il 5 settembre del 2001, vale a dire dopo appena 16 mesi e le sue deleghe ritorneranno a Dacrema. Chissà perché? Poiché sia Dacrema sia Pierino sono facilmente raggiungibili, al primo non manca certo il senso dell'umorismo e al secondo la memoria, un'opposizione decente gli andrebbe a chiedere cosa mai successe. Magari è materia interessante. 

venerdì 8 gennaio 2016

Dove comincia il corpo umano?

"In the box", Andrea Gallo, olio su tela, 460 x 237
settimo gruppo: 23 novembre - 17 dicembre 2015
BoCs – lungofiume Crati, Cosenza

Massimo Celani
Il Male può venire sia dall’alto che dal basso
Erik Satie, Quaderni di un mammifero

Nessun critico d’arte è stato maltrattato 
durante la stesura di questo testo






Tra la fine di giugno e gli inizi di luglio 1972 si tiene un colloquio a Cerisy-la-Salle, diretto da Philippe Sollers e dedicato a Artaud e Bataille.


(da sinistra): Jean-Louis Houdebine, Denis Roche, Jacques Henric, Marc Devade, Philippe Sollers 
(photo Stanislas Ivankow)

sabato 2 gennaio 2016

Francesco Cabras. Trovo molto interessante la sua parte tollerante


Finissage settimo gruppo di artisti BoCS Art - Residenza Artistica Cosenza 2015
Lungofiume Crati, Cosenza

18 Dicembre 2015

di Massimo Celani


Classe 1966, laureato in psicologia, fotografo, attore, autore di reportage (è del 1995 l'intervista esclusiva con il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, del 2006 Paleoliche per Greenpeace Italia), scrive guide di viaggio su India, Amsterdam, Birmania, testi per Francesca Schiavo e Valeria Rossi (suo è "solo tre parole, sole, cuore, amore"), dirige - con Alberto Molinari - alcuni video di  Max Gazzè, Caparezza, Sergio Cammariere, Giorgia, Rosario di Bella e Nada, oltre al lungometraggio The Big Question prodotto da Mel Gibson, protagonista di Cosmos Hotel (Varo Venturi, 1997) e di Rasputin (Louis Nero, 2011), recita in La passione di Cristo di Mel Gibson, Il mandolino del capitano Corelli di John Madden, in Equilibrium di Kurt Wimmer e in The Obscure brother di Linda di Franco.
Frontman, cantante e thereminist di North Sentinel.



Ovviamente si tratta di un accenno, di una lista incompleta. Sembra l’incarnazione di una battuta di Orson Welles: come mai lui è così tante persone e noi così poche?