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lunedì 11 settembre 2023

Dal duello al triello

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(conto alla rovescia)



Che cosa accade quando il personaggio di un romanzo fugge? Una risposta soddisfacente ci viene dal libro di Queneau, Icaro involato (Le vol d’Icare, 1968). Un romanzo che si presenta, nell’impostazione delle parti dialogate, come un’opera teatrale ma così, evidentemente, non è. I dialoghi, strutturati in tal modo, conferiscono al libro un andamento molto rapido atto a creare un effetto ‘botta e risposta’ che bene si adegua alla volontà parodica e satirica che il romanzo, tra gli altri intenti, si prefigge. Icaro, il protagonista del mediocre e abbozzato romanzo di Hubert, fugge dal suo romanzo, s’invola per dirla col titolo italiano. Cosa fare se non affidarsi, per suggerimento d’un altro amico scrittore, ad un investigatore privato protagonista di vari romanzi?

Da queste poche righe è evidente uno degli elementi fortemente caratterizzanti del romanzo di Queneau, ovvero, per richiamare le Figure di Gérard Genette, la metalessi narrativa. Il lettore si trova di fronte ad uno di quegli strani casi letterari in cui i due piani della diegesi si confondono e, nel caso di Icaro involato, si sovrappongono.

Nell’opera di Queneau due sono i piani: in uno – in cui è evidente anche la spiccata componente metaletteraria – si muovono i protagonisti del libro, della “realtà”, ovvero i mediocri scrittori oggetto della satira dello scrittore francese, e sull’altro, quello fittizio dei libri da loro prodotti, proliferano i personaggi della fantasia. I due piani però, come ho anticipato, si confondono, e i personaggi, quei fantasmi sul cui statuto si è tanto discusso nella teoria della letteratura, scavalcano quella linea di confine che li separa dal “reale”. Da word-masses, per dirla con Edward Morgan Forster, si tramutano in carne, ossa e volontà di costruire il proprio destino.

«Tutto ciò è pirandelliano» afferma Morcol, l’investigatore ingaggiato per il ritrovamento di Icaro, senza essere (ovviamente!) compreso dallo scrittore Hubert che lo ascolta. La componente iperletteraria aleggia su tutto il romanzo; dal rimando a Pirandello al nome dei due scrittori Jean e Jacques – che richiamano il più noto Jean-Jacques Rosseau – ed altri ancora disseminati nelle varie pagine del libro. E inoltre a giganteggiare c’è l’aspetto parodico che si realizza non solo, come si è già detto, nelle figure degli scrittori i cui dialoghi sfociano spesso nel ridicolo, ma anche da un punto di vista propriamente linguistico e retorico, con quel gusto, tipico di Queneau (cito per darne conoscenza l’OuLiPo), per i giochi di parole e per gli esperimenti linguistici.

cfr.  https://www.fareletteratura.it/chi-siamo/

Sempre in Icaro Involato troviamo un triello precursore di quello - famosissimo - di Sergio Leone  



Soprattutto noi cattolici siamo abituati al trinitario (non dico al monoteismo o ai trinomi e ai trielli), ma sembra strano rinvenire nel web dell'attuale governo la diffusione del "sistema duale". Che non solo evoca i 2 milioni di euro stanziati dalla nostra regione per 

"PREVENIRE E CONTRASTARE I FENOMENI DI ABBANDONO E DISPERSIONE SCOLASTICA", ma pure per sottolineare che Si tratta di percorsi formativi, destinati ai giovani di età dai 14 ai 25 anni, che alternano la formazione in aula all’apprendimento nei contesti di lavoro.

Col prof. Gambarara siamo passati in poco tempo dal bipede   


Il tripode (in greco antico: τρίπος, trípos, da τρεῖς = tre e ποδ-, radice di πούς = piede) era nell'antica Grecia un recipiente a tre piedi che si poneva ...

Il tripode nel mondo omerico e...Il tripode delfico · ‎Il tripode di Platea, etc.

Nell'antichità classica, sostegno a tre piedi, in genere di metallo pregiato artisticamente lavorato, ...

 


Jacques Lacan ha fatto il resto, con le sue topologie 
(a partire da RSI) reale simbolico immaginario 



i paesaggi del nome
ovvero le topologie



Marcello


Walter


Bruno





Mauro


Francesco


Minervino





Claudio


Angel


Alagia






Massimo


Maria


Celani




Vincenzo


Glenn


Rovella




luciano

Mastra

Scusa




Pier

Paolo

Bilotta